Chi non subisce il fascino g…astronomico del “cappelletto” condito con rosso e caldo ragù? Anche gli astrofili lo sanno bene: è difficile resistere. E del resto astronomia e G-astronomia sono per molti di noi un binomio quasi inscindibile, tanto che dopo ogni osservazione ben riuscita ci si compiace davanti a un buon piatto della nostra cucina tipica. E se l’osservazione non è stata appagante ci si consola lo stesso seduti a tavola. E così, approfittando dell’invito del comitato cittadino di Porto Fuori, vivace frazione di Ravenna, ad organizzare una postazione con i telescopi in occasione dell’ormai tradizionale “Sagra del Cappelletto” noi dell’A.L.P.A. e dell'A.R.A.R. di Ravenna abbiamo deciso di far coincidere questa uscita pubblica con il Moon Watch Party nazionale. Avremmo dovuto essere presenti per ben tre sere alla sagra, ma il tempo davvero inclemente (diluvio venerdì, quasi nubifragio sabato) ci ha consentito di montare la nostra attrezzatura solo domenica. La sagra, ci hanno confidato gli organizzatori, è riuscita benissimo nonostante molte attività e iniziative siano state annullate, tanto che le presenze risultano aumentate considerevolmente rispetto a quelle degli anni passati, con prenotazioni di gruppi per lo stand gastronomico addirittura da Bologna. Noi stessi abbiamo constatato che una lunga fila di fan del cappelletto si snodava con gli ombrelli sotto l’insistente pioggia di venerdì davanti alla cassa del gastronomico. Domenica per noi è stata dura, ma l’osservazione è riuscita bene lo stesso. Il terreno era quasi un pantano, faceva anche un po’ freddo a causa dell’elevata umidità, ma Giove e la Luna hanno soddisfatto decine di osservatori che a pancia piena hanno goduto di uno spettacolo per loro inusuale. Molti sono stati i bambini presenti, verso i quali le organizzazioni di genitori e il comitato cittadino di Porto Fuori hanno sempre una particolare attenzione. Tra essi tanti sfoggiavano, con sicurezza, conoscenze rare da cogliere negli stessi adulti. Altri erano invece vivaci e incontenibili come solo i bambini sanno essere. Verso le undici i nostri strumenti grondavano acqua, i tubi erano bagnati come se avesse piovuto, le cartine fradice e inutilizzabili, le lenti appannate nonostante le fasce anticondensa. Si smonta. E alla fine, “cappelletti” anche per noi con grigliata, rosso e sorbetto. Niente male dopo tanto freddo e tanto umido. Al prossimo anno. Gianni Tigani Sava |